PERCHÉ IL MIELE BIOLOGICO?
Vediamo perché è meglio scegliere miele biologico per noi stessi, per le api e per l'ambiente
È credenza diffusa che un prodotto biologico sia un prodotto totalmente puro e incontaminato.
In realtà anche sull'Everest sono stati rilevati residui inquinanti trasportati dal vento e/o dalle nubi.
Che valore ha quindi la certificazione biologica?
Legislativamente parlando l'operatore e i prodotti devono essere conformi al disciplinare biologico.
In particolare l'apicoltura biologica è disciplinata da regolamenti comunitari (Reg. Ce 834/07 e Reg. Ce 889/08).
I requisiti principali di un miele certificato biologico (in ordine di importanza).
- Lontananza degli alveari da fonti di inquinamento: la distanza da fonti inquinanti, quali ad esempio inceneritori, centri industriali, autostrade, ecc. deve essere non inferiore ad 1 (uno) km;
- Posizionamento degli alveari attorno a culture di interesse apistico certificate bio: gli apiari (gruppi di famiglie di api), devono essere posizionati in zone dove nel raggio di 3 km le fonti nettarifere e polliniche sono costituite da coltivazioni ottenute da produzione biologica e/o da flora spontanea e/o da coltivazioni sottoposte a cure colturali di basso impatto ambientale;
- Trattamenti ammessi solo con sostanze a residuo chimico minimo: i trattamenti contro la varroa destructor devono essere effettuati solamente mediante prodotti di basso impatto e minimo residuo (acidi organici, mentolo, timolo, eucaliptolo o canfora);
- Utilizzo di cera biologica (a residuo zero) per l'armatura dei telai: La cera utilizzata, solitamente mediante foglio cereo, al fine di aiutare le api nella costruzione dei favi non deve avere residui chimici e deve provenire da apicoltura biologica oppure, in deroga, da pura cera di opercolo a residuo zero;
- Rispetto per le api: sono vietati l'apicidio e il clippaggio delle ali della regina (metodo utilizzato solitamente per facilitare i lavori in apiario durante il periodo di sciamatura).
- Nutrizione artificiale ammessa solamente in deroga: la nutrizione artificiale è autorizzata solamente quando la sopravvivenza degli alveari è minacciata dalle condizioni climatiche e previa autorizzazione dell'ente certificatore;
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